Inauguriamo oggi una nuova rubrica, “Le grandi denunce di Casting Aperti” che si farà portavoce di disservizi e problemi inerenti al nostro fantastico mondo.
Si è svolto lo scorso weekend a Torino, come da noi annunciato, il casting per la fiction “La Traviata” con Vittoria Puccini, produzione Magnolia.
Bene, finalmente una grande produzione si apre ai “casting aperti” per la ricerca di piccoli ruoli e figurazioni!
Già, tutto bello sulla carta. Peccato che poi il tutto si è trasformato in un girone dantesco a causa della solita disorganizzazione italica.
Il Cineporto di Torino è stato preso letteralmente d’assalto (si parla di migliaia di persone!) e i provinanti trattati come “bestie”. Ma lascio parlare un testimone dell’accaduto, che mi ha scritto quanto segue:
Bene, finalmente una grande produzione si apre ai “casting aperti” per la ricerca di piccoli ruoli e figurazioni!
Già, tutto bello sulla carta. Peccato che poi il tutto si è trasformato in un girone dantesco a causa della solita disorganizzazione italica.
Il Cineporto di Torino è stato preso letteralmente d’assalto (si parla di migliaia di persone!) e i provinanti trattati come “bestie”. Ma lascio parlare un testimone dell’accaduto, che mi ha scritto quanto segue:
“Allora, eravamo tutti a ridosso contro una porta stile carne da macello, gente isterica (pur arrivando un'ora prima): si prendeva un numerino scritto su un foglio di carta, si compilava un modulo con dati personali, esperienze e matricola ENPALS. Organizzazione primitiva fatta di povere ragazze che urlavano al branco cosa bisognava fare e che dicevano di non affollare i corridoi per motivi di sicurezza: poi si entrava 4 per volta SENZA CHIAMATA! (Della serie devi indovinare tu quando tocca a te e se perdi il turno perché non sei nella calca davanti al portone cazzi tuoi). Poi dopo due ore e mezza sono entrato come attore per fare il provino: una ragazza mi prende la documentazione e poi mi dice: "Ti va se il provino lo facciamo un altro giorno con più calma?", io forse ingenuamente le dico "Ok!" dando massima disponibilità, mi fanno due foto e ciao.
Ancora aspetto la chiamata (per fare il provino! Non per sperare di essere preso ovviamente!) che non arriverà mai perché ho già saputo che gente è stata presa. “
Era così difficilmente ipotizzabile un tale afflusso di gente? Qui non siamo nel bel paesino sperduto della Val Brembana (con tutto il rispetto per i paesini sperduti della Val Brembana) dove si cerca qualche comparsa tra gli abitanti per un film sui partigiani. Si era a Torino, con una delle più importanti produzioni italiane.
Fare una scrematura sulla base dei CV inviati e quindi indire dei colloqui mirati, con gli attori scaglionati ad orari precisi, non sarebbe stato meglio? Sì, ma sicuramente più faticoso e snervante per gli addetti casting che non sono poi “i poveri cristi” che fanno le ripresine ai provinanti.
Un casting di massa così poteva andar bene forse solo per le comparse, che erano state convocate – errore funesto! - lo stesso giorno di sabato.
In definitiva: a voi attori, se capitasse di nuovo qualcosa del genere, conviene andare sul luogo del casting a notte fonda col sacco a pelo, perché solo così avrete la certezza di essere “provinati”.
A voi produzioni, organizzatevi un “filino meglio”e apritevi al web in maniera più “approfondita” e…
Ci sarebbero altre postille, soprattutto alla luce dei sospetti che questi casting siano “sostanzialmente inutili” ma, rischiando denunce, mi fermo qui.
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