domenica 13 marzo 2011

NUOVI MONOLOGHI per PROVINI: La Scena Iniziale da "Pulp Fiction"


Adesso basta però! Ancora un monologo da Pulp Fiction? Eh... che ci volete fare? Ogni momento del film ci regala un dialogo esilerante o , come in questo caso, un monologo davvero notevole. Questa è la prima scenca con Zucchino e Coniglietta seduti in una pidocchiosa caffetteria a pianificare rapine.

Per come stanno le cose adesso c'è lo stesso rischio di una rapina in banca… anzi è più di un rischio: le banche sono più facili, quelle federali non devono fermarti in alcun modo durante una rapina, sono assicurati, non gliene frega un cazzo.
Ho sentito di uno che è entrato in una banca con un telefono portatile, dà il telefono al cassiere, una voce dall'altra parte del telefono dice: “Abbiamo la figlioletta di quest'uomo, se non gli date tutti i vostri soldi la uccideremo”.
E ha funzionato! Questo che voglio dire, un coglione entra in una banca SOLO con un telefono, non con una pistola, non con un fucile, ma con un cazzo di telefono. Li ripulisce e quelli non muovono nemmeno un dito, tutto qua.
Probabilmente quella bambina non è mai esistita, qui la faccenda non è la bambina, la faccenda è: una rapina in banca con un cazzo di telefono.
Io non dico di rapinare le banche, ti sto solo illustrando che sarebbe più facile di quello che facciamo.
Niente più negozi di liquori. E poi non c'è più lo sfizio di una volta, ormai sono in mano a troppi stranieri, vietnamiti, coreani, non parlano nemmeno la tua lingua, dici: ”Svuota il registratore di cassa” e non sanno di che cazzo parli, ne fanno un fatto personale.
Uno di questi musi gialli ci costringerà ad ammazzarlo vedrai. Ma magari ci mettono in una situazione in cui o noi o loro.
E se non sono quei musi gialli saranno quei cazzo di ebrei che hanno un negozio da 15 fottute generazioni… troveremo nonno Irvin seduto dietro al bancone con quella stronza Magnum in mano.
Entra in uno di ‘sti posti con un cazzo di telefono in mano e vedrai che fine fai, fanculo, scordatene, basta, chiuso.