Chi
segue questo blog sa che ogni tanto mi lascio andare in disquisizioni che poco
hanno a che fare con casting e provini, lasciando che le mie sordide e
famigerate opinioni politiche prendano il sopravvento.
Tempo
addietro scrissi di come un certo “tipo” di occupazioni teatrali non mi
piacevano in quanto, seppur animate da “sani principi” finivano per essere una
passerella per divi e sottodivi politicizzati, gli stessi che in definitiva
“occupano” il settore cultura in Italia e che andavano “a farsi belli” in
questi contesti. E le vere ragioni di chi metteva in moto queste iniziative
venivano sepolte dall’attore e dal cantante che, sotto l’occhio delle
telecamere, andava a portare solidarietà ai “colleghi”.
E’
notizia di oggi che a Pisa, gli studenti dell’Università, hanno occupato il teatro "Enrico Rossi" lì accanto. Un teatro glorioso ma abbandonato da anni e che, dopo essere stato per anni un deposito di biciclette e motorini sequestrati (sic!), versava di fatto a marcire. Tempo fa sono stati fatti
dei lavori per 2 milioni di euro ma ne sarebbero occorsi ben altri 8 per “metterlo
a norma”.
E quindi, nel frattempo? Nel frattempo stava chiuso e amen.
E allora? E allora hanno preso, sono entrati
e l’hanno occupato.
Certo,
l’occupazione in sé, secondo il mio punto di vista, resta una cosa “sbagliata”,
una prevaricazione.
Ma
in un Paese dove la burocrazia la fa da padrone, dove interessi e
sotto-interessi smuovono le carte… secondo voi, se si aspettano i fondi, i
bandi, gli appalti… quando si sarebbe potuto riaprire? In questo secolo o nel
prossimo? Così come sarebbe stato inutile intentare una normale “procedura” per
chiedere in concessione al Comune quella sala… quando mai la richiesta sarebbe
stata accolta?
E
quindi, benissimo, a mali estremi estremi rimedi.
Ho
conosciuto i ragazzi di Pisa, il loro entusiasmo e la voglia di fare, durante
la bellissima iniziativa dello SceneForum, dove mi avevano parlato anche dell’intenzione
di riappropriarsi del teatro perduto. E non posso che stare dalla loro parte,
appoggiando in pieno questa iniziativa.
Certo,
saranno cazzi, perché il teatro è situato proprio sopra dei locali di una
banca… e il Comune dovrà per forza fare qualcosa.
Ma
questa iniziativa, partita veramente dal basso, senza alcun interesse (e ci
posso mettere la mano sul fuoco) se non davvero portare della Cultura in città,
merita davvero il vostro sostegno e solidarietà.
Se c’è
da mettere una firma per appoggiare quest’occupazione, io ci metto la mia.
Vi
invito a fare altrettanto.
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