Ok, si fa presto a non farsi fregare da sedicenti agenzie casting, da chi ti propone di lavorare “in importanti progetti cinema tv” ma prima devi fare corsi, provini, book e quant’altro… a suon di migliaia di euro. Da queste pagine abbiamo più volte spiegato come funziona la faccenda e datovi tutti i consigli utili per “aprirvi gli occhi” e non farvi truffare.
Oggi vi parliamo di un altro tipo di fregatura che, come quelle di cui sopra, è perfettamente legale.
Parliamo di teatro. Quanti di voi hanno scritto uno spettacolo e vorrebbero metterlo in scena nel migliore dei modi? Bravi, è così che si fa, diamoci da fare, diventiamo imprenditori di noi stessi.
La storia che vi raccontiamo fa riferimento a personaggi immaginari. Ogni riferimento a persone o fatti veramente accaduti è del tutto casuale.
E’ una brutta storia in cui possono incappare sia volenterose compagnie amatoriali sia navigati professionisti con esperienza decennale, abituati a calcare blasonati palcoscenici.
Approfittando del vostro entusiasmo, può spuntare fuori un personaggio che col sorriso ammaliatore e verve da venditore di automobili vi propone di portare il vostro interessantissimo spettacolo nel suo teatro, all’interno della stagione.
“E’ un lavoro di squadra” vi potrebbe dire “tu ci metti il tuo spettacolo, la tua professionalità… io ci metto la mia, mi do da fare per promuoverlo al massimo… del resto i miei guadagni dipendono dal tuo successo!”
Un discorso che non fa una grinza. Se poi il teatro si trova in una di quelle zone più frequentate da “noi giovani” anche meglio.
Come rimaniamo? “70/30. Ovvero di tutto l’incasso il 70 a voi e il 30 a me.” Sì, si può fare. “Ah” aggiunge all’ultimo buttandola lì come se fosse una cosa del tutto insignificante “resta intesto che ci sarà un minimo garantito di 200 euro. Ma non ti preoccupare! Vedrai che promozione! Ci sarà anche una grande conferenza stampa!”
Ed in effetti se nel teatro vedi scampoli di giornale che parlano ripetutamente del tot spettacolo e del tot teatro pensi ehi, lì ci finirò anche io!
E quando firmi il contrattino, “così, un pro forma”, non fai caso alle clausole. Che non prevedono una promozione al tuo singolo spettacolo ma una “generica” alla stagione. Ma comunque fai a fidarti. Del resto il tizio è un attore come te, con la faccia pulita che ti ha offerto pure un chinotto al bar del teatro. Tant’è che gli ammolli anche un forte anticipo in contanti. (La metà del minimo garantito per 8 serate)
A questo punto il pollo è in trappola.
La conferenza stampa tanto decantata? Solo 2 sedicenti giornalisti di sedicenti testate web. Promozione per la stagione? Qualche brochurina che si trova esclusivamente a teatro.
Il teatro? Gestito come neanche il peggior dopolavoro ferroviario, con un personale (i congiunti del suddetto direttore artistico) di una cafonaggine abissale, un’aria perenne di “che sa da fa pe’ campà”, che addirittura chiacchierano e tengono la radio accesa nel foyer (diviso solo con una tenda dalla sala) durante la recita.
Naturalmente il suddetto direttore artistico scompare per non farsi vedere mai più, preso com’è dai mille impegni che il suo rango comporta, compresi comprare enormi manifesti pubblicitari per il SUO spettacolo e presenziare a corsi di teatro invitando i partecipanti a vedere gli altri spettacoli in programma “se non hanno di mejo da fare”.
Ora è chiaro che non si può pretendere che la direzione del suddetto riempisse il teatro costringendo il pubblico ad entrare, pistola alla tempia.
Ma svolgere quel minimo di promozione (qualche locandina nei locali “amici” ad esempio) trattare meglio (leggi in maniera normale) il pubblico e gli artisti, avere insomma del RISPETTO… quello sì.
Se poi vi dico che anche i conti tra gli incassi presunti da noi calcolati e quelli poi a noi corrisposti non coincidevano (ma in compenso hanno preteso 12 euro di consumazioni al bar, che tra l’altro non rilascia scontrini), che si sono inventati un pagamento supplementare per l’IVA, che non hanno in nessun modo rimborsato le giornate perse causa neve e che l’ultima parola detta prima di abbandonare per sempre questo luogo infernale è stata “se volete fa cagnara è mejo che ne annate”… c’è né abbastanza per invitarvi a segnalare a tutti i contatti questo luogo infernale. Quale luogo? Beh, ma questa è una storia di pura fantasia. Non ha nulla a che fare con il teatro dove ho svolto i miei ultimi spettacoli che trovate nelle mie pagine. Affatto.
Alla luce di questa avventura, se volete affittare un teatro, i miei consigli sono i seguenti:
- Se contate soprattutto su un pubblico composto di amici e parenti affittate un teatro per 2 giorni. Girate finché trovate quello che vi piace di più o con il prezzo più basso. Tanto, in questi casi, uno vale l’altro
- Se vi propongono di entrare in una stagione teatrale fate bene i vostri conti: il “minimo garantito” potrebbe dilapidare completamente i vostri magri incassi.
- Il teatro fa promozione? Controllate BENE i giornali, fate una ricerchina su google (testate online valgono ben poco), o semplicemente andate fuori la porta nei giorni di rappresentazione. Informatevi tra amici e colleghi attori se hanno notizie sul tale teatro.
- Prima di firmate un contratto… portatelo da chi ci capisce più di voi!!
- Insomma: state molto attenti e ragionate più con la calcolatrice che con il cuore.