domenica 29 maggio 2011

Nuovi Monologhi per Provini - LA MORTE E LA FANCIULLA



Torna dopo una lunga assenza questa rubrica domenicale di monologhi per i Vostri provini. Oggi vi propongo un pezzo bello tosto, tratto dal film "La Morte e la Fanciulla" di Roman Polanski, tratto a sua volta dall'omonima piece teatrale del cileno Ariel Dorfman e interpretato da Sigourney Weaver e Ben Kingsley.
In uno Stato dell'America Latina una donna crede di riconoscere in un uomo il suo vecchio torturatore ai tempi della dittatura, lo rapisce e sotto gli occhi del marito sbigottito, lo tortura. Fino a che...

ATTENZIONE DA QUESTO MOMENTO SPOILER!


... il nostro non confessa i suoi crimini.

ATTENZIONE. LINGUAGGIO MOLTO CRUDO


Ti ho violentato molte volte. Quattordici volte.
Mettevo la musica. Ti volevo tranquillizzare. Mi sono comportato bene all'inizio. Ho lottato duramente per non cedere. Nessuno ha lottato quanto me, sai? Io sono stato l'ultimo. Ho resistito fino all'ultimo. E non ho ucciso nessuno, giuro. E ne ho salvati molti. Non avete idea di quanti ne ho salvati.
Cominciai così, fui contattato per questo. Cercavano un dottore, mio fratello era nella polizia segreta. Mi disse che avevano bisogno di medici per evitare i decessi. Io ti ho lavata, eri lurida di escrementi. Mi hai detto: "Puliscimi" e io ti ho lavata. Gli altri mi incitavano: "Avanti, dottore, non rifiuterai una bella scopata gratis?".
Io vacillavo, ero interdetto. Sentivo però che la cosa... cominciava a piacermi. Le lasciavano lì sdraiate... carne sul tavolo... alla luce dei neon. Tu non lo sai, ma quelle stanze erano luminose. Donne che giacevano del tutto inermi. Non dovevo essere carino, non dovevo sedurle, capisci?
Non avevo nessun tipo di obbligo nei loro confronti. Erano in mio potere, potevo violarle tutte. Dovevano fare e dire quello che volevo. Ero perduto. Ero... curioso. Era morbosa la mia curiosità. Quanto può sopportare una donna? Cosa succede alla sua vagina dopo una scarica di corrente? Può avere un orgasmo dopo le torture? Oh Dio. Godevo a stare nudo... mi spogliavo con lentezza... facevo cadere i pantaloni a terra... perché tu lo capissi dal suono. Volevo che sapessi cosa stavo per farti. Ero tutto nudo in piena luce e tu non potevi vedermi... non potevi darmi ordini. Eri mia, vi possedevo tutte!
Diventò una droga... potevo farti male o scoparti. E tu non potevi dirmi di no. Dovevi ringraziarmi... eh! Mi piaceva. Peccato che sia finita. È un vero peccato che sia finita.